Benutzer:Scialfa/Paolo Casarin

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Paolo Casarin
Persönliches
Name Paolo Casarin
Geburtstag 12. Mai 1940
Geburtsort Italien, Italien
Spiele nach Spielklasse
Jahre Spielklasse Spiele
1968–1988
1971–1988
1979–1988
1979–1988
Serie B
Serie A
Länderspiele
Europapokal
134
200
18
29
Turniere
Endspiele
Stand: 19. Juli 2023

== Carriera ==

Mestrino[1], si iscrisse nel 1958 alla sezione arbitrale della frazione veneziana in cui crebbe[2].

Trasferitosi successivamente a Milano e iscrittosi alla locale sezione AIA di Milano, il 23 maggio 1971 debuttò in Serie A in Vorlage:Calcio Bologna-Vorlage:Calcio Torino; e al 1979 risalgono le sue prime partite a livello internazionale. In qualità di arbitro FIFA, diresse al Vorlage:WC le partite Vorlage:NazNB-Vorlage:NazNB (1-1 a Valladolid) e in Vorlage:NazNB-Vorlage:NazNB (2-1 a Madrid). Il 15 maggio 1985 arbitrò a Rotterdam la finale di Coppa delle Coppe tra Vorlage:Calcio Everton e Vorlage:Calcio Rapid Vienna (3-1 per gli inglesi).

Vanta anche una semifinale di Coppa dei Campioni 1985-1986, tra Vorlage:Calcio Barcellona e Vorlage:Calcio Goteborg,[3] e una semifinale di Coppa UEFA 1983-1984, tra Vorlage:Calcio Tottenham e Vorlage:Calcio Hajduk Spalato.[4]

In ambito nazionale, nel 1977 vinse il Premio Mauro, onorificenza alla carriera arbitrale, e diresse quattro finali di Coppa Italia: nel 1984 la doppia finale (andata e ritorno) tra Vorlage:Calcio Roma e Vorlage:Calcio Verona, nel 1986 tra i giallorossi e la Vorlage:Calcio Sampdoria, e nel 1988 tra i doriani e il Torino. Proprio in quell'anno concluse la sua attività sui campi, raggiungendo la cifra di 200 presenze nella massima divisione: tra queste, figurano numerose "classiche" del campionato italiano, come nove Vorlage:Calcio Juventus-Roma, cinque derby della Mole, la sfida-scudetto Vorlage:Calcio Fiorentina-Juventus della Serie A 1981-1982 e lo spareggio per la promozione dalla Serie B 1986-1987 tra Vorlage:Calcio Cesena e Vorlage:Calcio Lecce (2-1); a causa della regola che vuole una giacchetta nera non appartenente alla stessa sezione delle squadre arbitrate, poté eccezionalmente dirigere un solo derby della Madonnina.[5]

Casarin (a sinistra) dirige il derby della Mole del 3 aprile 1977; sono riconoscibili Benetti, Graziani e Scirea.

Durante la carriera arbitrale fu più volte redarguito dall'Associazione Italiana Arbitri per motivi disciplinari: per aver concesso nel 1981 e nel 1983 interviste non autorizzate agli organi di stampa fu sospeso per alcuni mesi[6], mentre a seguito di un analogo episodio del 1987 fu soltanto "ammonito"[7].

Il suo 200º e ultimo incontro di serie A fu Vorlage:Calcio JuventusVorlage:Calcio Fiorentina, giornata di chiusura del campionato 1987-88[8]; al successivo campionato europeo in Germania Ovest arbitrò la sua ultima partita internazionale, una vittora 3-1 dei Vorlage:NazNB sull'Vorlage:NazNB a Düsseldorf[9] e, infine, il Vorlage:Data giunse il congedo definitivo con la direzione di Vorlage:Calcio Piacenza - Vorlage:Calcio Catanzaro, ultima giornata di serie B[10].

Dopo soli due anni, nel 1990, venne chiamato a svolgere il gravoso compito di designatore degli arbitri di Serie A e B, mandato che fu portato avanti fino al 1997, quando gli subentrò Fabio Baldas: durante i suoi sette anni da designatore arbitrale valorizzò molti arbitri che guadagnarono credibilità sia in Italia sia in campo internazionale, come Robert Boggi, Stefano Braschi (poi designatore in Serie A e B dal 2010 al 2014) Piero Ceccarini, Graziano Cesari, Pierluigi Collina e Marcello Nicchi (poi presidente dell'AIA). In questo periodo, Casarin guadagnò un notevole credito anche presso l'UEFA e la FIFA, diventando membro delle rispettive commissioni arbitrali; al Vorlage:WC, avendo ricevuto l'incarico di designare i direttori di gara del torneo, entrò in contrasto con l'allora presidente della FIFA, il brasiliano João Havelange, il quale pretendeva di avere anche lui voce nel capitolo delle designazioni: la scelta dell'arbitro per la finale di Los Angeles tra Vorlage:NazNB e Vorlage:NazNB, l'ungherese Sándor Puhl, fu un compromesso fra le due forti personalità.

Nel 1996 la FIFA gli conferì il prestigioso FIFA Special Award.[11]

Nel 2000 si dimise dall'Associazione Italiana Arbitri perché indignato a seguito della condanna inflitta dalla giustizia dell'AIA stessa (radiazione in primo grado, sospensione di quattro mesi in secondo grado), relativa all'ennesima collaborazione non autorizzata con l'organo di stampa Rigore.[12]

Fuori dal campo

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Nel 2003, dopo aver lasciato l'Associazione Italiana Arbitri, assunse il ruolo di dirigente presso la società calcistica del Vorlage:Calcio Parma. Finita questa esperienza, cominciò a collaborare con RAI, Tuttosport, Sky (2003-2005), LA7 (2006) e Corriere della Sera. Dal 2006 al 2010 è stato ospite fisso del programma televisivo Controcampo di Rete 4, mentre dal settembre del 2015 è opinionista della trasmissione di Rai 2 Quelli che il calcio.

È stato inserito nella Hall of fame del calcio italiano nel 2012 nella categoria Arbitro italiano insieme al collega Luigi Agnolin.

  1. Vorlage:Cita news
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  3. Vorlage:Cita web
  4. UEFA-Cup 1983/1984 - Endrunde aktuell: Achtelfinale - Finale - Fussballdaten - Die Fußballdatenbank
  5. Vorlage:Cita web
  6. Fulmini su Casarin
  7. L'AIA salva Casarin
  8. Vorlage:Cita news
  9. Vorlage:Cita news
  10. Vorlage:Cita news
  11. PITIDO INICIAL: FIFA Referees' Special Award
  12. Casarin attacca con le dimissioni

Vorlage:Interprogetto

Vorlage:Arbitri campionato mondiale di calcio 1982 Vorlage:Arbitri campionato europeo di calcio 1988 Vorlage:Arbitri delle finali di Coppa delle Coppe Vorlage:Arbitri delle finali di Coppa Italia Vorlage:Hall of Fame del calcio italiano Vorlage:Controllo di autorità Vorlage:Portale

[[Categoria:Membri della Hall of Fame del calcio italiano]]